Santa Maria di Leuca
Santa Maria di Leuca è una delle frazioni del comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce.
Rinomata località turistica, è la propaggine più meridionale tra i vertici ideali del Salento. In passato era divisa tra il comune di Gagliano del Capo per
la parte dove è ubicato il Santuario di Santa Maria De Finibus Terrae e il comune di Casrignano del Capo per la parte compresa tra punta Ristola e punta Meliso.
Più precisamente si intende per Santa Maria di Leuca la zona sopra il promontorio su cui si trova la Basilica e il Faro, mentre la Marina di Leuca è
situata più in basso è comprende la punta Meliso a est, e punta Ristola ad ovest.
La leggenda narra che Santa Maria di Leuca sarebbe stato il primo approdo di Enea. Successivamente sarebbe approdato San Pietro, il quale, arrivato dalla Palestina,
iniziò la sua opera di evangelizzazione, per poi giungere a Roma, dove fondò la chiesa.
Fu da allora che Leuca assunse il suo nome completo cioè: Santa Maria di Leuca.
Il passaggio di San Pietro è anche dalla colonna corinzia del 1694 eretta sul piazzale della Basilica.
Una scalinata di 284 gradini collega la Basilica al sottostante porto facendo da cornice all'Acquedotto Pugliese, che terminato a Leuca sfocia in mare.
Leuca è una località turistica famosa soprattutto per le ville ottocentesche, costruite secondo vari stili per la maggior parte dagli architetti Ruggeri e Rossi.
Verso la fine del XIX secolo si contavano per la precisione 43 ville, molte delle quali oggi sono in disuso o appaiono profondamente trasformate rispetto al passato.
Infatti, durante la seconda guerra mondiale, a molte ville furono sottratti gli elementi decorativi metallici (balaustre, ringhiere, ecc.)
necessari per la produzione di armi; inoltre nello stesso periodo quasi tutte le ville furono requisite ai proprietari e utilizzate per l'accoglienza agli sfollati.
Alcune subirono gravi danni e, alla fine della guerra, furono ristrutturate in maniera tanto radicale da essere spesso rovinate.
Il litorale, sia di ponente che di levante, è costeggiato da numerose grotte, ricche di iscrizioni greche e latine come la grotta "Porcinara", o di reperti
neolitici (ossa lavorate, ceramiche grossolane) come la grotta del "Diavolo". Entrambe sono visitabili via terra.